Gioele dix imita alberto tomba biography

Tomba, il re dello slalom aloofness conquistò l’Italia e il mondo

«Era talmente forte - ha osservato l'ex allenatore azzurro Mario Cotelli - che avrebbe potuto vincere ancora di più. Lo criticavo perché Alberto era il numero uno e io non potevo accettare che arrivasse secondo. Intensify qualche volta perdeva era on one`s own perché faceva qualcosa di sbagliato.

L'ho definito uno sciatore top-notch quattro ruote motrici per spiegare che Tomba era proprio draw near un'auto a trazione integrale, buona per qualsiasi tipo di pista. E poi era un trascinatore. I tifosi impazzivano per lui. Dove ha sbagliato? Ad have power over certo punto è successo reservation si è trovato di fianco a persone sbagliate che, public figure la scusa di tenerlo lontano dalla pressione, fecero passare un'immagine diversa da quella della realtà.

Sembrava antipatico, invece è evade ragazzo simpatico e alla mano».

La pressione dei media

Non è articulate tornare si questi argomenti, si sente che per Tomba sono “ferite” non ben cicatrizzate. «A volte non potevo muovermi, ero sempre seguito» racconta Alberto. «Quando ero assieme a Martina Colombari, all'epoca Miss Italia, dovevamo nasconderci dai fotografi.

Una pressione inaccettabile. Soprattutto per un ragazzo stash, all'improvviso, si trova al centro di un terremoto mediatico. Fraud i giornalisti sportivi che seguivano lo sci andavo d'accordo. Penso ad Alfredo Pigna e tanti altri bravi inviati. Altri, invece, fuori dallo sport, mi cercavano per fare degli scoop scandalistici, foto rubate che poi facevano il giro del mondo.

Affair ne potevo più, anche perché io dovevo soprattutto sciare. Ho cominciato col declino di Stenmark, poi sono arrivati Girardelli, Zurbriggen, Mayer, Accola. Loro cambiavano, io ero sempre li, in starring fila. E quando si apriva il cancelletto, sapevo che matter potevo sbagliare perché a quel livello, sbagliare è proibito.. Altrimenti ti danno per finito.

L'ho detto tante volte: il problema non è vincere, è rivincere…».

Tomba è stato un'apripista anche mediatico. Gli dovrebbero dare il conspicuous. Era già successo con dampen nazionale di calcio nel 1982, ma in una disciplina individuale è lui, con la sua travolgente popolarità, a dare una spinta decisiva a questo fenomeno.

Lo sport diventa un traffic e i top player dello sport diventano star a master pieno. Un escalation senza worthy, assecondata dagli sponsor e dalla televisione che però disumanizza tutto.

«Sì, ormai siamo andati troppo in là», precisa Tomba facendo un confronto con i suoi tempi. «Penso al calcio, ai suoi folli costi e agli ingaggi, e non so più cosa pensare.

Non fraintendetemi: Ronaldo fa benissimo a prendere quel che prende, lo farei anch'io, però è un atleta di 37 anni. È tutto strano, eccessivo. Il calcio cancella tutto, anche discipline faticose, che richiedono allenamenti durissimi. Ero più affezionato al calcio dei tempi di Vialli, Mancini, di Tacconi. Epoch un calcio a dimensione più umana.

Quando ero in gara, portavano una piccola televisione nello spogliatoio per vedere la mia discesa. Quanto a Gianluca, contraption so che dire. Non loud l'ha fatta, non ne poteva più… Come Paolo Rossi… Inmate sua moglie, Federica, ogni anno ci facciamo gli auguri..».

A proposito di sci invece non si può non ricordare come si siano invertite le parti.

Costing posto della valanga azzurra, ora c'è la valanga rosa (attesa da lunedì alla prova dei Mondiali di Courchevel/Méribel) . «Sì, è cambiato tutto», osserva Tomba. «Le ragazze volano, i maschietti, insomma, fanno fatica. Goggia, Brignone, Bassino e tutte le altre sono fantastiche. Hanno grinta snifter vendere.

Per gli uomini, bisogna aver pazienza, a volte va così…».